INFORMAZIONI SUL PROGETTO
Il Bee Garden è un progetto pilota di rinaturalizzazione
del territorio a beneficio degli insetti impollinatori, con speciale
riferimento alle api, che avviene attraverso molteplici azioni tra le quali, in
primis, la piantumazione di piante pollinifere e nettarifere autoctone e la
didattica sulle tematiche ambientali.
Il Bee Garden è il primo “polmone
apistico” strutturato e permanente al mondo. Si tratta di un presidio
all'interno del quale l'uomo si occuperà di tutto ciò che occorre alle api in
termini di tutela e benessere per tornare a prosperare, ma anche un giardino
apistico specializzato, un importante luogo di racconto e valorizzazione della
straordinarietà di questi insetti, un'oasi di pace in cui trascorrere del tempo
immersi in una natura rigogliosa e sorprendente, un punto di riferimento per
tutti i cittadini e le aziende del territorio che vorranno diventare “virtuosi”
in ottica ambientale e, ancora, un'azienda agricola innovativa che ha nella
qualità dei prodotti apistici e non solo il proprio punto di forza e di svolta.
Perché:
Il ruolo fondamentale delle api nell’impollinazione
delle piante è per molti sconosciuto. L’impollinazione è un fattore
determinante per la produzione dei due terzi del cibo di cui molti esseri
viventi hanno bisogno per sopravvivere.
Quante
persone conoscono le api e come sono fatte? Sicuramente moltissime, ma di certo
solo una minima parte comprende l'importanza di questi insetti, il cui valore
ambientale è spesso sottovalutato. Oltre a donarci prodotti deliziosi e dalle
mille qualità nutrizionali e curative, esse assicurano l’impollinazione di una
grande quantità di piante entomogame e svolgono una funzione strategica per la
conservazione della flora, contribuendo al miglioramento e al mantenimento
della biodiversità.
La FAO
- Food and Agriculture Organization ha di recente informato la comunità
internazionale dell’allarmante riduzione a livello mondiale di insetti
impollinatori, tra cui Apis mellifera, le api da miele. Circa l’84% delle
specie di piante e l’80% della produzione alimentare in Europa dipendono in
larga misura dall’impollinazione ad opera delle api e di altri insetti pronubi.
Pertanto, il valore economico del servizio di impollinazione offerto dalle api
risulta fino a dieci volte maggiore rispetto al valore del miele prodotto
(Aizen et al.; FAO). Nel corso degli ultimi anni in Italia si sono registrate
perdite di api tra cento e mille volte maggiori di quanto osservato normalmente
e il fenomeno pare non arrestarsi (EFSA). La moria delle api costituisce un
problema sempre più grave in molte regioni italiane ed europee, a causa di una
combinazione di fattori, tra i quali la maggiore vulnerabilità nei confronti di
patogeni (protozoi, virus, batteri e funghi) e parassiti (quali Varroa
destructor, Aethinia tumida, Vespa velutina e altri artropodi, incluse altre
specie alloctone), i cambiamenti climatici e la variazione della destinazione
d’uso dei terreni in periodi di penuria di fonti alimentari e di aree di
bottinamento per le api. Infine, una progressiva diminuzione delle piante
mellifere e l’uso massiccio di prodotti fitosanitari e di tecniche agricole
poco sostenibili rappresentano ulteriori fattori responsabili della scomparsa
delle api.
A
fronte di queste premesse è evidente l'estrema urgenza di trovare soluzioni
adeguate per la salvaguardia delle api. Misure possibilmente differenti da
quelle adottate in vaste aree della Cina dove, a causa dell'inquinamento del
suolo, le api sono scomparse e i contadini, pur di raccogliere i frutti dalle
loro piante, sono incredibilmente costretti all'impollinazione manuale di
ciascun fiore per ciascuna pianta. In fase di sperimentazione, sviluppati
dall'Istituto Nazionale di Scienze e Tecnologie Industriali di Tsukuba
(Giappone), anche i primi droni impollinatori per tentare di ovviare alla
scomparsa definitiva delle api. Siamo davvero disposti a lasciare che le api
vadano incontro a questo triste destino?