chi siamo

Quante persone conoscono le api e il loro mondo? Senz'altro moltissime, ma di queste solo una minima parte ne comprende appieno l'importanza e il valore ambientale. Oltre a donarci prodotti deliziosi e dalle mille qualità nutrizionali e curative, esse assicurano l’impollinazione di una grande quantità di piante entomogame e svolgono una funzione strategica per la conservazione della flora, contribuendo al miglioramento e al mantenimento della biodiversità. La FAO - Food and Agriculture Organization ha di recente informato la comunità internazionale dell’allarmante riduzione a livello mondiale di insetti impollinatori, tra cui Apis mellifera, le api da miele. Circa l’84% delle specie di piante e l’80% della produzione alimentare in Europa dipendono in larga misura dall’impollinazione ad opera delle api e di altri insetti pronubi. Pertanto, il valore economico del servizio di impollinazione offerto dalle api risulta fino a dieci volte maggiore rispetto al valore del miele prodotto (Aizen et al.; FAO). Nel corso degli ultimi anni in Italia si sono registrate perdite di api tra cento e mille volte maggiori di quanto osservato normalmente e il fenomeno pare non arrestarsi (EFSA). La moria delle api costituisce un problema sempre più grave in molte regioni italiane ed europee, a causa di una combinazione di fattori, tra i quali la maggiore vulnerabilità nei confronti di patogeni (protozoi, virus, batteri e funghi) e parassiti (quali Varroa destructor, Aethinia tumida, Vespa velutina e altri artropodi, incluse altre specie alloctone), i cambiamenti climatici e la variazione della destinazione d’uso dei terreni in periodi di penuria di fonti alimentari e di aree di bottinamento per le api. Infine, una progressiva diminuzione delle piante mellifere e l’uso massiccio di prodotti fitosanitari e di tecniche agricole poco sostenibili rappresentano ulteriori fattori responsabili della scomparsa delle api (Le Féon et al.; Maini et al.).

A fronte delle premesse di cui sopra, è evidente l'estrema urgenza di trovare soluzioni adeguate per la salvaguardia delle api. Misure possibilmente differenti da quelle adottate in vaste aree della Cina dove, a causa dell'inquinamento del suolo, le api sono scomparse e i contadini, pur di raccogliere i frutti dalle loro piante, sono incredibilmente costretti all'impollinazione manuale di ciascun fiore per ciascuna pianta. In fase di sperimentazione, sono stati sviluppati dall'Istituto Nazionale di Scienze e Tecnologie Industriali di Tsukuba (Giappone), anche i primi droni impollinatori per tentare di ovviare alla scomparsa definitiva delle api. Siamo davvero disposti a lasciare che le api vadano incontro a questo triste destino?

CONTESTO DI INTERVENTO

Le zone costiere del Mediterraneo sono spesso soggette a una significativa attività antropica con conseguente riduzione delle aree naturali, mentre, dove l'agricoltura domina ancora la scena, la biodiversità scarseggia a favore delle colture intensive. In natura, e in special modo in queste zone, le api dovrebbero potersi sostentare tutto l'anno senza l'intervento dell'uomo. E invece, proprio a causa della scarsità di nettare dovuta alla riduzione della biodiversità, gli apicoltori sono spesso costretti a supplire a questa grave mancanza di nettare attraverso la nutrizione artificiale, onde evitare di veder deperire le proprie famiglie di api. Oggi la salvaguardia e il benessere delle api sono fortemente a rischio, ma l'attuale situazione antropica del bacino del Mediterraneo offre ancora la possibilità di riparare i danni del passato e di bloccare il perpetuarsi di errori le cui conseguenze, con il passare del tempo, si fanno sempre più drammatiche. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale agire celermente, anche attraverso la sensibilizzazione dell'opinione pubblica: una maggior consapevolezza ambientale può sia fungere da sprone per la concretizzazione di politiche utili al ripristino di un ecosistema favorevole alle api sia osteggiare le pratiche che danneggiano questi meravigliosi insetti.